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 Kukero - Êóêåð

 

Mamuthones  e  Kukeri

 

Durante il suo lungo soggiorno in Sardegna nel 1982 la prof.ssa  D. Mitova - Gionova e’ stata colpita dalla notevole somiglianza tra le maschere carnevalesche dei mamuthones sardi e quelle dei kukeri bulgari. Dopo anni di studi dedicati agli stessi, la professoressa e arrivata alla conclusione che le terrecotte (V - III sec. a.c.) ritrovate ad Apollonia, l’odierna Sozopol in Bulgaria, rappresentino culti dionisiaci antisteri, strettamente legati ai misteri di Astarte dea della fertilita’ sumero-accadica  e siano i prototipi dei kukeri bulgari, cosi’ come  i bronzetti fallici (VII - VI sec. a.c.) illustrino il culto della fertilita’ legato alla sudetta dea Astarte e siano a loro volta i prototipi dei mamuthones sardi.

In seguito al sincretismo dei misteri di Astarte con gli antisteri Dionisiaci, le orge falliche diventano popolari e lo stesso Erodoto (V sec. a.c.) racconta di come  le donne egiziane  durante gli antisteri dionisiaci portino delle figure con grandi falli penzolanti, appesi con dei fili in modo tale da produrre dei suoni. Una statuetta simile e’ stata rinvenuta nella lontana Panticapeum (odierna Kerc, in Crimea) la quale e’ senza dubbio un prototipo dei campanacci portati dai mamuthones sardi e dai kukeri bulgari.

Cosi nonostante le naturali differenze tra le religioni i  tempi e le distanze, tra  mamuthones e  kukeri si nota a colpo d’occhio un’identita’ etnografica che lega i due popoli sardi e bulgari.